Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/361

Da Wikisource.
348

a passo lento e di molta mala voglia, per quanto appariva; rispose alle di lui interrogazioni con molta ruvidezza e con de’ segni di rifiuto, e quando il viaggiatore si fu messo di nuovo in viaggio, l’albergatore si affrettò a rientrare in casa, facendo de’ frequenti segni di croce, e con tutti i contrassegni di un profondo terrore.

In tutta la condotta, che l’albergatore aveva tenuta con questo forestiere scorgevasi qualche cosa di più dell’arroganza naturale di un oste spagnuolo. La curiosità di don Francesco fu risvegliata da quanto aveva veduto, e gli dimandò se il forestiero avesse avuto l’intenzione di passare la notte nel di lui albergo, in vista che il tempo pareva, che minacciasse una burasca. Io non saprei dirle, signore, quale fosse la intenzione, rispose l’albergatore; ma so bene, che non gli permetterei di fermarsi un’ora sotto il mio tetto, per tutte le ricchezze dall’arcivescovo di Toledo. Io ignoro se si vada ora preparando una procella; ma che importa? quelli che la fanno nascere la possono an-