Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/369

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«Nella città di Siviglia, nella quale io mi sono fermato per un lungo corso di anni, conobbi un ricco mercadante, per nome Saldang, e che aveva ricevuto il soprannome di Ricco. Era desso di una nascita oscura, e coloro i quali, in grazia delle sue ricchezze, favorivano con frequenti imprestiti la borsa di lui, non ne onoravano giammai il nome, senza farlo precedere dal don o aggiungervi il nome della sua famiglia, che la maggior parte ignoravano, e della quale dicevasi, che neppur esso era sufficientemente informato. Era per tanto riverito da tutti e quando vedevano Saldang, ogni volta che la campana suonava il vespro, uscire dall’angusta porta della sua abitazione, serrarla accuratamente, guardarla due o tre volte con un occhio inquieto, quindi riporsi la chiave in seno e recarsi lentamente alla chiesa non cessando di portar la mano sotto la veste per assicurarsi, che la chiave vi era, le persone più orgogliose di Siviglia si scoprivano il capo al suo passaggio, ed i fanciulli,