Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/68

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supplichevole si mise a piangere dirottamente. Il padre profittò del momento, e prendendo per un braccio il figlio gli disse: Io ti ho data la vita, figlio mio; da te dipende il ricompensarmi di questo benefizio; la mia è nelle tue mani. Tu mi credi cattolico: io ti ho allevato in questa religione, perchè la tua, e la mia vita ne dipendevano in un paese ove professando la nostra credenza saremmo periti ambedue. Io sono di quella razza sfortunata, dappertutto esecrata e maltrattata, quantunque il paese ingrato che pronunzia l’anatema su di noi debba alla nostra industria ed ai nostri talenti la maggior parte delle risorse della sua prosperità nazionale. Io sono un Giudeo, un Israelita.... Il giorno della tua nascita ti denominai Manassè-ben-Salomon. Io non so qual vana speranza mi aveva fatto oggi pensare, che tu riconosceresti cotesto nome. O mio caro figlio, non vorrai tu realizzare questo sogno? dimmi, non lo farai tu? Il Dio de’ tuoi padri ti attende per abbracciarti ed