Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/117

Da Wikisource.
112

si del sentimento profondo, che sembrava unire i cuori di Giovanni e di Eleonora, e con delle idee parte generose, parte romanzesche, non opinava che la loro felicità potesse esser sensibilmente alterata per la perdita delle terre, di ricchezze immense e degli antichi titoli della famiglia Mortimer. Non già che ella non ammettesse alcun pregio a coteste distinzioni care a tutte le anime elevate; ma ne ammetteva un maggiore alla unione simpatica di due cuori, che vanno in traccia della felicità, ponendosi sotto i piedi i tesori.

Era stato già fissato il giorno pel matrimonio di Giovanni e di Eleonora; preparati gli abiti delle nozze; invitati i nobili, e numerosi amici della famiglia; la gran sala del castello decorata con lusso e magnificenza madamigella Anna tirò fuori con le sue mani da un armario di ebano una veste di velluto, guarnita di seta, che ella aveva portata il giorno del matrimonio della principessa Elisabetta figlia di Giacomo primo col principe Palatino. L’ereditiera com-