Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/167

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co e del quale torbide sono le acque; le foglie secche crepitano sotto i loro passi. Ad un tratto il malato indica per mezzo di un cenno di volersi assidere. La sua fedele compagna lo conduce verso un tronco e si pone a lato di lui. Egli appoggia il capo sul seno di lei, ed ella sente con una sorpresa il pianto scendere dagli occhi del suo compagno; era questa la prima volta, che egli ciò facesse dopo tanti anni. Ei le stringe affettuosamente la mano, e questo movimento sembra indicare in lui il ritorno della sua ragione. Ella lo guarda piena di una speranza, che non può esprimere. Egli alza lentamente il capo e fissa lo sguardo sopra di lei. Dio possente e consolatore! lo sguardo di lui è quello di una creatura ragionevole. Egli con un’occhiata deliziosa la ringrazia di tutte le cure di lei, de’ lunghi e penosi travagli dell’amore. Apre egli la bocca, ma labbra hanno perduta l’abitudine di pronunciare le parole. Fa uno sforzo penoso, lo ripete di nuovo.... non può riuscirvi. Le forze gli mancano; i