Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/176

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conservava ancora i sentimenti di madre, ed il buon padre Giuseppe partecipò del suo dolore. L’inquietudine di donna Chiara era aumentata dal timore della collera di suo marito e da’ rimproveri che farle poteva per aver lei trascurati in una maniera imperdonabile i doveri materni. Nel corso di quella notte terribile ella fu più volte tentata di risvegliare il figlio, e dimandargli consiglio e soccorso; ma la violenza conosciuta del carattere di lui la ritenne: se ne rimase dunque muta ed immersa in un profondo dolore fino a giorno. Allora ad un tratto mossa da un interno impulso si alzò dalla poltrona e si recò frettolosa all’appartamento della figlia, come se avesse immaginato, gli avvenimenti della precedente notte non fossero, che l’effetto di un sogno inquieto, il quale dovesse coi primi raggi dell’aurora dissiparsi.

Nell’avvicinarsi al letto vide Isidora che profondemente dormiva. Sulla bocca le stava dipinto un soave e tranquillo sorriso. Donna Chia-