Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/192

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preparativi delle sue nozze; dimostrò del coraggio alle gravi felicitazioni de’ suoi genitori, e alle felicitazioni miste di egoismo di Montillo, sicuro di possedere la sua sposa in un colla dote, finalmente al consenso forzato di don Fernando, il quale non cessava di ripetere, che sua sorella avrebbe potuto pretendere un partito più cospicuo. Isidora ascoltava tutto con sangue freddo e diceva fra sè: quando la mia mano e quella di Montillo saranno già unite, Melmoth saprà bene strapparmi da lui. La persuasione vaga del potere soprannaturale di cui credeva dotato lo spirito di lui, e cotesta idea che le aveva cagionato tanto spavento nell’origine del suo amore, ora si era convertita nella sola risorsa, nell’unica speranza che le rimanesse.

Il cuore di don Francesco Aliaga si dilatava di mano in mano, che vedeva approssimare il momento che dovea mettere il sigillo ai progetti, che aveva egli stesso formati, e la sua borsa aprendosi insieme col cuore risolvette di dare una sontuosa festa