Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/46

Da Wikisource.

41

pensiero, e si mise a chiamare ad alta voce Walberg; questi mezzo desto accorse, ed Ines non potè, che con un gesto accennargli l’oggetto, in cui voleva che fissasse l’attenzione. L’infelice padre corse in fretta a chiamare un medico. Indarno picchiò a diverse porte, perchè non aveva denaro da dare. Finalmente un chirurgo barbiere (poichè a Siviglia queste due professioni sono riunite) acconsentì a seguirlo. La distanza non era grande, e si trovò ben presto al letto del giovanetto infermo. I genitori osservavano spaventati i languidi sguardi, che Everardo volgeva verso il chirurgo quando gli si avvicinò; questi sguardi indicavano, che fra essi vi era della intelligenza. Diffatti allorchè il sangue fu stagnato, il chirurgo ed il paziente si scambiarono qualche parola a voce bassa. Everardo ponendosi sulle labbra la livida e fredda mano gli disse: rammentatevi del nostro trattato! Quando il chirurgo si dispose per partire, Walberg gli dimandò la spiegazione di queste parole. Walberg era Alemanno e vi-