Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/66

Da Wikisource.

61

to esclamò: Ecco un testimone, che sorge dal numero de’ trapassati per depositare contro di me! Ah! è così; è tempo di partire! E si sforzò di alzarsi, ma Everardo slanciandosi verso di lui lo ritenne dicendo: padre mio; fermate; noi vi apportiamo delle nuove consolanti; il buon ecclesiastico è venuto ad annunziarvele. Ascoltate lui, padre mio, io non saprei nulla dirvi in questo momento. Voi, gli disse Walberg, come! voi ancora Everardo fate testimonianza contro di me! Io non ho mai alzata la mano contro di voi. Quando tacciano quelli, che io ho assassinati, vorrete voi divenire il mio accusatore?

«Tutti intanto si erano radunati intorno a lui, gli uni per consolarlo, gli altri per calmare il loro proprio spavento; tutti ardevano di desiderio di comunicargli il fausto annunzio, ma temevano che la scossa non fosse troppo forte per la smarritamente di lui. Finalmente l’ecclesiastico se lo fece uscire di bocca dicendogli: Si è trovato il vero testamen-