Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/72

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quantunque gli sembrasse di averla già veduta altra volta. Don Francesco avendogli con uno sguardo significata la sua sorpresa, lo straniero gli disse di essere un viaggiatore, che per isbaglio era stato introdotto in quella camera; che egli aveva presa la libertà di riposarcisi un momento, ma che se la sua presenza gli fosse importuna, era pronto a ritirarsi.

Intanto che egli parlava. Aliaga ebbe il tempo di considerarlo. Nella espressione della fisonomia di lui vi era qualche cosa di rimarchevole, ma impossibile a spiegare, e le maniere quantunque non fossero molto amabili nè di grande prevenzione, avevano una certa naturalezza, che sembrava piuttosto il resultato delle sue idee, che dell’uso del mondo. Don Francesco lo invitò freddamente a rimanere, e provava un certo sentimento di terrore, che non sapeva spiegare. Stettero qualche tempo in silenzio, che lo straniero fu il primo a rompere scusandosi della involontaria indiscrezione, che ave-