Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/76

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duta dalle sfere! Qual nemico più inveterato di sè medesimo ha l’uom? Se egli vuol conoscere il suo nemico, si avvicini la mano al petto, ed il suo cuore gli dirà: Eccolo qui.

L’emozione che si suscitò nello straniero mentre parlava, si comunicò al suo ascoltatore, che sentissi la coscienza vivamente turbata. Rispose tremando di non aver mai avuta comunicazione nè diretta, nè indiretta con lo spirito delle tenebre, ma non potè a meno di confessare, essere stato più d’una volta la vittima delle seduzioni di lui; che però sperava di ottenere il perdono mercè di un vero pentimento. Lo straniero sorrise, si scusò del calore col quale aveva parlato e pregò don Francesco ad interpretarlo per un contrassegno dell’interesse che prendeva de’ vantaggi spirituali di lui. I due viaggiatori dopo di ciò continuarono a guardarsi vicendevolmente in silenzio, quando lo straniero ritornando al soggetto della lettura stata fatta all’Aliaga: signore, disse sono informato di certe circostanze concernenti il perso-