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[1841-1860] dei doveri dell’uomo. 73

parlo d’un tempo in cui, col vostro sudore e col vostro sangue, avrete fondato ai figli una Patria di liberi, costituita sul merito, sul bene che ciascuno di voi avrà fatto ai suoi fratelli. Fino a quel tempo, voi pur troppo non avete innanzi che una sola via di miglioramento, un solo supremo dovere da compiere: ordinarvi, prepararvi, scegliere l’ora opportuna e combattere a conquistarvi coll’insurrezione la vostra Italia. Allora soltanto potrete soddisfare senza gravi e continui ostacoli agli altri vostri doveri. E allora, mentr’io sarò probabilmente sotterra, rileggete queste mie pagine: i pochi consigli fraterni ch’esse contengono vengono da un core che v’ama e sono scritti colla coscienza del vero.

Amate, rispettate la donna. Non cercate in essa solamente un conforto, ma una forza, una ispirazione, un raddoppiamento delle vostre facoltà intellettuali e morali. Cancellate dalla vostra mente ogni idea di superiorità: non ne avete alcuna. Un lungo pregiudizio ha creato, con una educazione disuguale e una perenne oppressione di leggi, quell’apparente inferiorità intellettuale, dalla quale oggi argomentano per mantenere l’oppressione. Ma la storia delle oppressioni non v’insegna che chi opprime si appoggia sempre sopra un fatto creato da lui? Le caste feudali contesero a voi, figli del popolo, fin quasi ai nostri giorni, l’educazione; poi, dalla mancanza d’educazione, argomentarono e argomentano anche oggi per escludervi dal santuario della città, dal recinto dove si fanno le leggi, dal diritto di voto che inizia la vostra missione sociale. I padroni dei Neri in America dichiarano radicalmente inferiore e incapace d’educazione la razza e perseguitano intanto qualunque s’adoperi a educarla. Da mezzo secolo,