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88 dei doveri dell’uomo. [1841-1860]

dell’Umanità, la grande unica religione della nostra Terra. Gli uomini benedetti da Dio di Genio e di singolare Virtù ne sono gli Apostoli: il Popolo, il senso collettivo dell’umanità, ne è l’interprete; accetta quella rivelazione di Verità, la trasmette da una generazione all’altra, e la rende pratica, applicandola ai diversi rami, alle diverse manifestazioni della vita umana. L’Umanità è simile ad un uomo che vive indefinitamente e che impara sempre. Non v’è dunque, nè può esservi casta privilegiata di depositari ed interpreti della Legge: non v’è, nè può esservi necessità d’intermediario tra Dio e l’uomo, dall’Umanità infuori. Dio, prefiggendo un disegno provvidenziale d’Educazione progressiva all’Umanità, ponendo l’istinto del progresso nel core d’ogni uomo, ha messo pure nell’umana natura le facoltà e le forze necessarie a compierlo. L’uomo individuo, creatura libera e responsabile, può usarne e abusarne a seconda ch’ei si mantiene sulla via del Dovere, o cede alle cieche seduzioni dell’Egoismo; ei può indugiare o accelerare il proprio progresso; ma il disegno Provvidenziale non può cancellarsi da forza umana. L’Educazione dell’Umanità deve compiersi; noi vediamo quindi escire dalle invasioni barbariche che sembravano spegnere la civiltà, un nuovo incivilimento superiore all’antico e diffuso su più ampia zona di terra: vediamo dalla tirannide, esercitata dagli individui, escire subito dopo un più rapido sviluppo di libertà. La Legge, il Progresso, devono compirsi, come altrove, qui sulla terra. Non v’è opposizione fra terra e cielo; ed è bestemmia il supporre che l’opera di Dio, la casa ch’egli ci ha dato, possa, senza peccato, sprezzarsi, abbandonarsi ai Poteri