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[1841-1860] dei doveri dell’uomo. 111

restringerla tradirebbe la missione sociale: il popolo dovrebbe, prima ammonirlo, poi, esaurite le vie pacifiche, rovesciarlo.

E son queste, o miei fratelli, le basi principali sulle quali poggiano i vostri Doveri, le sorgenti dalle quali scendono i vostri Diritti. Infinite sono le questioni speciali che possono sorgere nella vostra vita civile; ma non è parte di questo lavoro prevederle e aiutarvi a scioglierle. Intento unico del mio lavoro era additarvi, come fiaccole sulla via, i principii che devono predominare su tutte e nella severa applicazione dei quali troverete sempre modo di scioglierle. E parmi d’averlo fatto.

V’ho additato Dio come sorgente del Dovere e pegno d’eguaglianza tra gli uomini: — la legge morale come sorgente d’ogni legge civile, e base d’ogni vostro giudizio sulla condotta di chi fa le legge — il popolo, voi, noi, l’universalità dei cittadini che formano la Nazione, come il solo legittimo interprete della legge e sorgente d’ogni potere politico.

V’ho detto che il carattere fondamentale della legge è Progresso: progresso, indefinito, continuo d’epoca in epoca: progresso in ogni ramo d’attività umana, in ogni manifestazione del pensiero, dalla religione fino all’industria, fino alla distribuzione della ricchezza.

V’ho accennato quali sono i vostri doveri verso l’Umanità, verso la Patria, verso la Famiglia, verso Voi Stessi. E ho desunto quei doveri dalle condizioni che costituiscono la creatura umana e ch’è obbligo vostro di sviluppare. Quelle condizioni, inviolabili in ogni uomo, sono: libertà, educabilità, socialità, capacità, necessità di progresso. E da quei