Pagina:Mazzini - Scritti editi e inediti, LXIX.djvu/169

Da Wikisource.
[1841-1860] dei doveri dell’uomo. 121

sviluppo colla modificazione perpetua degli elementi che manifestano l’attività della vita. Gli uomini hanno spesso, in certe epoche, in certi paesi, e sotto l’influenza di certi pregiudizi e di certi errori, dato il nome d’elementi, di condizioni della vita sociale, a cose che non hanno radice nella natura, ma solamente nelle abitudini convenzionali d’una società traviata, e che dopo quell’epoca o al di là dei limiti di quei paesi, spariscono. Ma voi potete scoprire quali veramente siano gli elementi inseparabili dall’umana natura, interrogando, come altrove vi dissi, gli istinti dell’anime vostre e verificando nella tradizione di tutti i tempi, di tutti i paesi, se quei vostri istinti siano stati sempre gl’istinti dell’Umanità. E quelli, che una voce ingenita in voi (è la grande voce dell’Umanità) v’addita come elementi costitutivi della vita, devono essere modificati, sviluppati sempre d’epoca in epoca ma non possono essere aboliti mai.

Tra questi elementi della vita umana, oltre la Religione, la Libertà, l’Associazione ed altri accennati nel corso di questo lavoro è pure la Proprietà. Il principio, l’origine della Proprietà, sta nella natura umana e rappresenta la necessità della vita materiale dell’individuo ch’egli ha dovere di mantenere. Come per mezzo della religione, della scienza, della libertà, l’individuo è chiamato a trasformare, a migliorare, a padroneggiare il mondo morale ed intellettuale, egli è pure chiamato a trasformare, a migliorare, a padroneggiare, per mezzo del lavoro materiale, il mondo fisico. E la proprietà è il segno, la rappresentazione del compimento di quella missione, della quantità di lavoro col quale l’individuo ha trasformato, sviluppato, accresciute le forze produttrici della natura.