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138 dei doveri dell’uomo. [1841-1860]

e migliorando la produzione, costringendo l’interesse del danaro a scemare gradatamente, affidando il progresso e la continuità del lavoro al zelo e all’utilità di tutti i produttori, sostituirebbe a una cifra di ricchezza, concentrata in poche mani e imperfettamente diretta, la nazione ricca, maneggiatrice della propria produzione e del proprio consumo.1.

§. 2.

Ed è questo, Operai Italiani, il vostro avvenire. Voi potete affrettarlo. Conquistate la Patria. Conquistatele un Governo popolare che ne rappresenti la vita collettiva, la missione, il concetto. Ordina-

  1. La necessità d’un vasto capitale per lo stabilimento d’una manifattura di pianoforti trasse, nel 1848, i delegati d’alcune centinaia d’operai, riuniti per la fondazione di una grande associazione, a chiedere in suo nome al governo una sovvenzione di 300,000 franchi. La commissione governativa diede rifiuto.
    L’associazione si sciolse, ma 14 operai decisero di superare ogni ostacolo e ricostituirla coi propri mezzi. Non avevano danaro nè credito; avevano fede.
    Alcuni fra loro portavano alla Società iniziata, in materiali e stromenti di lavoro, un valore di circa 2000 franchi. Ma era indispensabile un capitale di circolazione. Ciascuno degli associati contribuì, non senza fatica, 10 franchi. Alcuni operai, non aventi interesse diretto nella Società, aggiunsero a quel piccolo capitale, le loro piccole offerte. E il 10 marzo 1849, raggiunta la somma di 229 franchi e 50 centesimi, l’associazione fu dichiarata costituita.
    Quel fondo sociale era insufficiente all’impianto e alle spese minute, indispensabile di giorno in giorno ad una lavoreria. Nulla rimanendo pei salarii, oltre a due mesi passarono senza che gli operai potessero ricevere un solo centesimo di mercede. Come vissero in quel tempo di crisi? Come vivono