Pagina:Mazzini - Scritti editi e inediti, LXIX.djvu/203

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Voi non avete, e a buon dritto, fiducia ne^li uomini ch’oggi maneggiano, non dirigono, il nostro moto. Xoi non possiamo intenderci coi vostri treiitacinque o trentasei principi e colle vostre frazioni di moderati. Siate un Popolo e c’intenderemo. L’idea Germanica e l’idea Italiana s’affratelleranno sull’Ali)i libere. Per ogni altia via. farete piú deboli voi e noi: e aprite al nemico comune il varco, che importa chiudergli. Propugnate il principio che ogni Patria appartiene al suo popolo: chiedete con noi e coi liberi Inglesi l’allontanamento dei Francesi da Koma: avrete tutelato piú assai la vostra Indipendenza, che non combattendo una battaglia in aiuto della tirannide sulle rive del Mincio o ai passi dell’Alpi. La minaccia per voi vive, finché l’Impero vi domina, in Parigi, non in Venezia. Se vi sviare per questa, nessuno vi salverá dal perdere le provinole Renane. I dieci membri della commissione per l’indirizzo al re di Prussia che votarono contro la proposta di Wincke, non intendono V Italia, né Bonaparte; l’Italia una sará essenzialmente ostile alle usurpazioni dell’Imperialismo. E per questo Bonaparte l’avversa. Gli uomini che tra voi "scrivono manifesti a negare lá nazionalitá, mentre in nome di quelle promovono guerra Germanica alla Danimarca — che non arrossiscono di dare, nel XIX secolo, per" base alle relazioni internazionali U fatto brutale della conquista — che per combattere, senza pure osaie di nominarlo, Bonaparte. si dichiarano sostenitori della casa d’Absburgo — rinnegano, inconscii senz’altro. Geimania, Democrazia. Moralitá e Progresso ad un tempo. Amo e stimo troppo la vostra Germania per temere ch’essi trovino molti sostenitori. Ma duolmi d’uno dei tre