Pagina:Mazzini - Scritti editi e inediti, LXIX.djvu/310

Da Wikisource.

ogui mezzo e si approfitti d’ogai incidente, per riaccendere e tener viva nel paese una sorda agitazione, che imponendo al governo di assodare ovunque la tranquillitá, serva ni ben noti suoi fini. E poiché la calunnia. (*) sparsa artificiosamente di pretesa cessione di territori italiani ad estere potenze, non ha trovato alcuno ascolto presso l’universalitá degP Italiaui, ha esso attualmente diramato istruzioni, afiBnché si ricominci a diffondere la falsa voce che il governo del re ha riconosciuta l’integritá degli stati papali (’) e a suscitare gli animi contro la lívesenza delle truppe francesi in Roma. La S. V. Illustrissima, sa quale sia la politica del governo di S. M. intorno a questa questione politica ragionata ripetutamente dal Parlamento; né ignora similmente quante e quali siano le difficoltá inerenti a simile questione, quali e quanti i riguardi con cui deve essere trattata. Il gettarla quindi sull’arena delle piazze e far di essa un argomento delie popolari discussioni, non solo porterebbe l’effetto di agitare pericolosamente le passioni, ma riuscirebbe testo della circolare allude, non solamente al dociimeuto. ma a una lettera colia quale il Comitato Centrale di Provvedimento siedenie iu Genova lo accompagnava (’) Era calunnia, pochi mesi prima del fatto, anche la cessione di Nizza e Savoia. Io atl’ermo che la cessione della Sardegna fu stipulata, data l’opportunitá, tra L. Napoleone e Cavour. E affermo che quella stipulazione, nota ne’ suoi menomi particolari al governo Inglese, è nota appunto, in Italia, al Minghetti e a un altro dei suoi colleghi. Oggi, credo, iu conseguenza del grido d’allarme cacciato in tempo e dell’ascolto che, in Sardegna segnatamente, fu dato a quel grido, nessuno s’attenterebbe proporla.

(’) È menzogna. Nessuno di noi ha diramato istruzione siffatta, e.slido il miuistro a porgerne la menoma prova.