Pagina:Mazzini - Scritti editi e inediti, LXIX.djvu/389

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DIOHIARAZIONE.

Quando, consumato l’atto antinazionale che ha nome di Pace di Villafranca, il popolo d’ Italia sotteutrò iniziatore, colle manifestazioni, colle assemblee, coi plebisciti, della Rivoluzione Nazionale, e diede opera a fondare la Patria, sentimmo, noi repubblicani, l’obbligo assoluto di contribuirvi con tutte le forze dell’animo e dell’azione. E poiché la maggioranza del popolo d* Italia, obbedendo alle circostanze e al bisogno che tutti gli elementi s’ unissero al grande intento, dichiarò che la via piú facile a raggiungerla era l’unificazione monarchica, noi piegammo, dubbiosi dell’esito, ma riverenti, la testa alla volontá del paese, e dicemmo: tenteremo lealmente per la seco7ida volta V esperimento. Colla mano sul core, noi possiamo affermare che attenemmo la nostra promessa.

L’ attenemmo fra le amarezze d’ una guerra continua di dilfideuze, di sospetti sleali, di basse e ingrate calunnie — respinti da ogni consiglio — posposti agli uomini di parte retrograda — condannati, come nemici, all’isolamento nello Stato — guardati siccome stromenti da utilizzarsi per vincere, da rompersi poi. L’ at-