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44 | dei doveri dell’uomo. | [1841-1860] |
coltà che costituiscono l’umana natura saranno sviluppate e in azione. Ma intanto quella parte dell’Umanità ch’è più inoltrata nell’educazione c’insegna col suo sviluppo parte della legge che noi cerchiamo. Nella sua storia leggiamo il disegno di Dio; ne’ suoi bisogni i nostri doveri: doveri che mutano o per dir meglio crescono coi bisogni, perché il nostro primo dovere sta nel concorrere a che l’Umanità salga prontamente quel grado di miglioramento e di educazione al quale Dio e i tempi l’hanno preparata.
Voi dunque, a conoscere la legge di Dio, avete bisogno d’interrogare non solamente la vostra coscienza, ma la coscienza, il consenso dell’Umanità; a conoscere i vostri doveri, avete bisogno d’interrogare i bisogni attuali dell’Umanità. La morale è progressiva come l’educazione del genere umano e di voi. La morale del Cristianesimo non era quella dei tempi Pagani; la morale del secolo nostro non è quella di diciotto secoli addietro. Oggi i vostri padroni, colla segregazione dall’altre classi, col divieto d’ogni associazione, colla doppia censura imposta alla stampa, procacciano di nascondervi, coi bisogni dell’umanità, i vostri doveri. E nondimeno, anche prima del tempo in cui la nazione v’insegnerà gratuitamente dalle scuole di educazione generale la storia dell’Umanità nel passato, e i suoi bisogni presenti, voi potete, volendo, imparare in parte almeno la prima e indovinare i secondi. I bisogni attuali dell’umanità emergono in espressioni più o meno violenti, più o meno imperfette, dai fatti che occorrono ogni giorno nei paesi ai quali non è legge assoluta l’immobilità del silenzio. Chi vi vieta, fratelli delle terre schiave, saperli? Qual forza di sospettosa tirannide può lungamente contendere a milioni d’uomini, moltissimi dei