Pagina:Mazzini - Scritti editi e inediti, LXIX.djvu/97

Da Wikisource.
[1841-1860] dei doveri dell’uomo. 49

carlo. La vita vi fu dunque data da Dio perché ne usiate a benefizio dell’umanità, perché dirigiate le vostre facoltà individuali allo sviluppo delle facoltà dei vostri fratelli, perché aggiungiate con l’opera vostra un elemento qualunque all’opera collettiva di miglioramento e di scoperta del Vero, che le generazioni lentamente, ma continuamente promovono. Dovete educarvi ed educare, perfezionarvi e perfezionare. Dio è in voi, non v’è dubbio; ma Dio è pure in tutti gli uomini che popolano con voi questa terra; Dio è nella vita di tutte le generazioni che furono, sono e saranno, e hanno migliorato e miglioreranno progressivamente il concetto che l’Umanità si forma di Lui, della sua Legge, e dei nostri Doveri. Dovete adorarlo e glorificarlo per tutto ov’Egli è. L’Universo è il suo Tempio. Ed ogni profanazione non combattuta, non espiata, del Tempio di Dio ricade su tutti quanti i credenti. Poco importa che voi possiate dirvi puri: quand’anche poteste, isolandovi, rimanervi tali, se avete a due passi la corruzione e non cercate combatterla, tradite i vostri doveri. Poco importa che adoriate nell’anima nostra la Verità: se l’Errore governa i vostri fratelli in un altro angolo di questa terra che ci è madre comune, e voi non desiderate e non tentate, per quanto le forze vostre concedono, rovesciarlo, tradite i vostri doveri. L’immagine di Dio è sformata nell’anime immortali dei vostri simili. Dio vuole essere adorato nella sua Legge, e la sua Legge è fraintesa, violata, negata d’intorno a voi. L’umana natura è falsata nei milioni d’uomini ai quali, siccome a voi, Dio ha fidato l’adempimento concorde del suo disegno. E voi rimanendovi inerti, osereste pure chiamarvi credenti?