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Pagina:Medea.djvu/12

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MEDEA
Stella a bramosi amanti.
Te desideran sempre
E le madri, e le spose,
Che sparga tosto i bei lucidi rai:
Vince l'alta beltate
De la regia figliuola
Di gran lunga le belle,
Che si trovan ne l'Attico paese.
E quelle, che ne' gioghi
Di Taiete si vanno
Esercitando a guisa
D'huomini: la cui terra
Non è di mura cinta:
E quelle, che ne l'onde
Aonie, e del sacro e vago Alfeo
Soglion tinger le membra:
Et al Duca Giasone,
Se si vuol riguardare
La bellezza, ond'è pieno,
Cede colui, che nacque
Di fulminata madre,
Il cui carro è tirato da le Tigri:
E 'l fratel di Diana.
Cede Polluce insieme
Col suo Castore amato.
Così prego gli Dei,
Che vinca la consorte
D'alta felicità tutte le mogli,
Et il marito di gran lunga avanzi
Tutti gli altri consorti.
Questa, quand'ella appare
Fra l'altre verginette,
Ogni volto di lei resta men bello.
Così col Sol le stelle