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MEDEA 196
Med.
Rimaso è a dietro il mio Regno di Colco:
Il mio consorte ha la sua fede rotta,
E di tanti miei beni
Non me ne resta alcuno.
Solo avanza Medea.
Quì vedi mare e terre, e ferro, e fuochi.
E fulmini e gli Dij.
Nud.
Il Re si dee temere.
Med.
Fu già mio Re mio padre.
Nud.
E tu l’arme non temi?
Med.
Non se nascesser ben fuor de la terra.
Nud.
Tu morrai.
Med.
Lo desio.
Nud.
Fuggi.
Med.
Non già: son di fuggir pentita.
Dunque io, che son Medea,
Dovrò fuggir?
Nud.
Sei madre.
Med.
Del seme di cui vedi.
Nud.
Dubiti di fuggire?
Med.
Fuggirò, ma dapoi,
Ch’a pieno fatta havrò la mia vendetta.
Nud.
L’offeso per punirti
Ti seguirà.
Med.
Ben’io
Gli farò ritrovar qualche dimora.
Nud.
Deh le parole e le minaccie affrena
Mal’accorta, e diponi
Cotesto animo altiero.
Ch’è bel saper accommodarsi al tempo.
Med.
Fortuna può ben le ricchezze torre
Ma non l’animo franco.
Ma l’uscio scocca, e s’apre.
Esce Creonte de l’Imperio Greco
Ne l’aspetto superbo.


Creonte, Medea


Creonte
Medea d’Eta figliuola,