Pagina:Meditazioni storiche.djvu/137

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qni perseveriamo, e il confermeremo via via pià: in tntla l’antichità dal diluvio fino a Gesù Cristo, la virtù decadde; eppure crebbe la civiltà indubitabilmente. La virtù è la condizione morale, come la coltura è la intellettuale, come la civiltà i la sociale d’una o più genti o nazioni. La nazione Italiana che può darci esempi di lutto, perchè è la più vecchia tra le incivilite; la nazione Italiana non fu forse mai virtuosa quanto nel secolo XII, o meglio in quel che corre tra Gregorio VII ed Alessandro III, tra la rivendicazione e la confermazione dell’indipendenza; eppure ella non era certamente molto avanzata allora nè in coltura nè in civiltà. La Francia, lungo il secolo scorso, crebbe in civiltà e più in coltura certamente, e decrebbe, precipitò certamente pure in virtù.—Finalmente poi, e precipuamente, la civiltà non è reUgione; non vanno sempre su e giù del medesimo andamento. In tutte le età antiche vedremo indubitatamente guastarsi, perdersi la religione, peggio ancora che la virtù; e indubitatamente crescere la civiltà. Nè anche dopo elle andarono sempre insieme. La religione vera ha senza duhbio portala la Cristianità a un apice di civiltà non mai arrivato. Ma nel seno slesso della Cristianità, i gradi di civiltà non segnano qnelli della verità religiosa. Tutti noi Cattolici abbiamo questa; ma non tutti abbiamo la civiltà, più che gli altri. Come ciò? se non fossero due qualità diverse che talor vanno insieme, talor disgiunte, benché io le creda destinate a ricongiugnersi ultimamente. — Persuadiamocene tutti; le confusioni di parole nocciono a tntte le opinioni, a tulle le credenze, e più alle più vere. Il troppo distinguere sa di scuola e ricorda gli scolastici; ma il troppo poco distinguere, che è confondere, sa di quella mancanza di scuola, di quegli studi senza fatica nè attenzione, i quali conducono a dispute peggiori che non le stesse scolastiche. Il medio evo distinse troppo; ma l’età nostra troppo poco: e questo vizio, grave in ogni cosa, si fa sentir principalmente nelle meditazioni storiche; le quali si aggirano appunto sul dividersi, riunirsi e ridividersi, sulle somiglianze e differenze, sulle varianti armonie della civiltà, della coltura, della virtù e della religione. La vera civiltà,