Pagina:Meditazioni storiche.djvu/145

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Uno tntte e due per XVII*; una di prìncipi, regoli e Faraoni Egizii, a Tebe sall’alto Nilo; l’altra di regoli o Melek detti re Pastori o Hickscios: i quali non si sa bene che fossero nè onde venissero, ma che in somma furono stranieri e semitici; posciachè con essi si confondevano o temevano esser confasi gli Ebrei quando andarono piò tardi in Egitto, e che semitici alle fattezze si veggono ne’monumenti Egiziani.1 Quindi, o non è lecito niun tentativo d’approssimarsi a verità nella storia di qne’ secoli oscuri, e giova lasciarla compresa nelle due parole dè te coli oteuri; ovvero sono lecite, sono probabili queste congetture: 1" che questi Hickscios o Pastóri, questa gente semitica invaditrice, usurpatrice d’nna gran parte d’Egitto, facesse parte ella pure di quella emigrazione semitica che vedemmo accennata dalla Bibbia e dalla storia profana; 2* che non fossero nazioni grandi, nè la semitica invaditrice che non potè invader tutto l’Egitto, nè la Egi* ziana che noi potè tntto difendere; 3° che la vera nazione Egizia, la quale i migliori concordano in dire incominciata alla XVIIi* dinastia, incominciasse appunto per la riscossa fatta dalle genti, da’re nazionali rimasti in Tebe, per la cacciata di questi stranieri, per la riunione di tutte le genti antiche vincitrici e rivendicatrici d’indipendenza; 4° che tutto ciò non sia guari avvenuto se non intorno all’anno 1800; e che cosi la nazionalità, la nazione Egizia riunita sia posteriore di due secoli all’Assira. — E conchiudiamo quindi finalmente ed in somma: Di questa età delle genti primitive è impossibile, per vero dire, determinare il principio (il passaggio dalla condizione di tribù a quella di gente), se non approssimativamente dicendo, che avvenne alla quarta o quinta generazione dopo il diluvio, verso l’anno 3000 avanti Gesù Cristo; ed è impossibile determinare il fine (il passaggio dalla condizione di genti a quella di nazioni), se non approssimativamente dicendo,’ che avvenne prima ohe altrove

1 Quando Giacobbe venne co’ figliuoli a trovar Giuseppe ministro d’un Faraone della XVIII* dinastia, quegli suggeriva al padre di professarsi apertamente pastore com’ era; ed aggiugneva: « e questo direte, affinchè » possiate abitare (separati) nella terra di Gessen; Imperciocché gli Egizil » detestano tutti 1 pastori di greggi.» (Otturi, XLVI, 34.) Osservazione tetta, del resto, da tutti i cultori di storie Egizie, Roseilini, Winkilson, ec.