Pagina:Meditazioni storiche.djvu/151

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recchie, presero nn nome nuovo cornane counnqne scelto, ora preser quello della gente più numerosa o più violenta, ora ana debole scotendo il giogo ripigliò il nome primo, il nome dell’antica libertà. E coi nomi rimescolaronsi o separaronsi lingue, costumi, leggi, sangue, fisionomie, colore, costituzione delle schiatte; con tal varietà e moltiplicasioni di varietà che, se fu difficile seguir le tracce delle tre prime genti grandi di sem, Cham, e Jafet, si fa via via più difficile ed all’ultimo impossibile nelle posteriori. I tentativi per ritrovarle non riuscirono nè riusciranno mai se non a probabilità pòco dimostrabili, a scoprir rapporti distrutti da altri rapporti, ad eccitare e gratificare la curiosità di alcuni stndiosi, ma non mai a satisfar quella di tutti. Poco male, finché prendonsi cosi qnesti studi; trova ognuno ne’suoi il piacer sno. Solamente, bisogna evitare di dare i risultati dubbi come certezze; poiché cosi si menoma la certezza degli altri, di tutti i risultati storici, che è un male gravissimo. Chi riuscisse a far dubitar delle leggi di Keplero o di Newton, fermerebbe i progressi dell’Astronomia; ma chi fa dubitare della storia, ferma quelli della società umana in generare, e sopra tutte della Cristiana.1

X. Ma, fin da principio, tutte queste genti vaganti fecero senza dubbio alcuni stanziamenti. Vagando dovevano accampare; e talora per pernottare e non più; ma più sovente per riposare alcuni di. E dai campi cattivi si levavano e proseguivano; ma dove I’ acqua abbondava, dove le terre all’intorno erano più feconde, dove un gran fiume, uno dei

’ Heeren, nella sua storia del commercio de’ popoli antichi, è, ch’io sappia e mi paia, Io scrittore il quale ha meglio descritte, o almeno supposte le condizioni deil^genti primitive. E appunto perciò accennerò il difetto ch’egli ha comune con molti, di non distinguere l’età delle genti dall’età delie nazioni, d’incominciar le descrizioni di queste dal diluvio od anzi dal principio confusamente, comprendendo cosi in una descrizione or due, or tre millenii, differentissimi tra sè. — Ancora, egli (o più probabilmente il solo traduttore francese) cadde nell’errore di chiamar colonie gli stanziamenti primitivi delle genti. Le colonie sono da una gente stanziata o cresciuta, da una cittì, da uno stato fermo a stanziamenti nuovi e serbanti dipendenze dalla madre patria: cosi Cartagine ed altre posson dirsi colonie di sidone e Tiro. Ha quando le genti vaganti o temporarlamente stanziate si dividevano e suddividevano, la parola colonit dà una idea falsa delle parti per lo più eguali risultanti da tali sminuzzamenti.