Pagina:Meditazioni storiche.djvu/154

Da Wikisource.

ziata e già posseditrice di città, e i vinti no, quelli traevan questi come servi, ed allora era la occasione4i far fare mora, templi, torri, piramidi,laberinti, palazzi, canali, laghi sterminati, per il pane che lor si gittava.— se all’incontro era vincitrice la gente vagante, ella prendeva nella città il lnogo della vinta; e fattala serva, l’adoperava a’medesimi lavori. — se le dne erano stanziate, distrnggevasi più o meno il campo, la città vinta, e trasportavauseno gli abitatori come servi nella vincitrice. — se eran vaganti tntte e due, era il caso peggiore o migliore; o s’uccidevano più facilmente i vinti, o serbati eran men servi, e più facilmente s’incorporavano nella gente vincitrice.—E cosi è che in breve, dopo le prime guerre, ogni città, ogni gente stanziata o vagante ebbe due o tre ordini o condizioni di persone, nno o talor più gradi di libertà, ma quasi sempre parecchi gradi di servitù. Nelle idee storiche elementari si suole immaginare la società antica qnasi divisa in dne, padroni e servi. Ma la divisione non fa cosi precisa, in cosi poche parti. Eran molte condizioni sovrapposte l’nna all’altra: sopra il servo della persona il servo della gleba, poi il colono non servo nè libero, il libero senza padronanza semplicemente abitatore, il libero padrone di territorio, il libero esercente nno o più diritti politici, e finalmente i votanti e signoreggiami in piazza od a’consigli; senza contar poi gli emancipati, i liberti, gli abitatori di colonie pur indipendenti dalle madri patrie, e l’altre complicazioni, più simili di gran lnnga alia feodalilà del medio evo, che non a qnella poeticamente immaginata, ma non mai realmente esistita, semplicità antica. I poeti hanno ge

o Winkiisou ), per vedervi raffigurato il diritto di vita e morte de’ vincitori, in que’Re delia XVIII11 dinastia che tengono per li capelli le dozzine di figure di genti diverae colle membra diversamente legate, ed alzano il ferro come per troncare d’un colpo tutti que’ capi. Altrove veggonsi lunghe Ale di que’cassettoni che contengono nomi regii, coli’aggiunta d’un capo e due braccia legate, che son liste di re e genti vinte e fatte serve. Altrove veggonsi le occupazioni di queste intorno a’ monuménti ec. ec. — Continui sono in Erodoto 1 trasporti di genti viute; e quanto alla condizione servile a oui soggiacevano anche molto più tardi i re vinti, veggasi ne’ due primi libri la storia di Creso il gran re di Lidia vinto da Ciro, e prima mandato a morte, poi perdonato, poi trattosi appresso da Ciro in tutte sue imprese, poi lasciato in retaggio a Cambise, e vivente là quasi lor cortigiano, o liberto. E si moltiplicherebbero facilmente aisàtti esempi.