Pagina:Meditazioni storiche.djvu/195

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inventare per sentimento di religiosità; ed anche i calti moltiplici inventali sarebbero stati religioni naturali. Ondechè, per fuggir siffatte implicazioni, noi esamineremo le tre ipotesi sotto i tre nomi che ci paiono più ragionevoli, chiamando la prima del Polileirmo naturale; la seconda del Jfonoletimo par naturale; la terza del Moneiesimo lopratmaluralmente rivelato.

IV. La prima è senza dubbio la più consentanea alia natura umana considerata in sé sola, la più concordante co’ fatti dell’altre invenzioni umane, la più strettamente razionale o filosofica naturale, la più libera da ogni aiuto di rivelazione, di soprannaturalità.1 In tale ipotesi fu detto e doveva dirsi, che il feticismo, cioò l’adorazione degli oggetti, delle forze materiali più rozze, un easso, nn monte, una caverna, un bruto, la quale si ritrova nelle genti più selvagge, fa il pia antico de’ culli; che il sabeismo od adorazione degli astri, degli elementi, delle forze generali della natura fu già un innalzamento, una generalizzazione, un perfezionamento del calto primo, e fa il secondo; che i calli intellettuali o spirituali, l’adorazione delle forze astratte della natura, o quella della natura stessa, quella delle facoltà spirituali dell’uomo, e quindi poi l’apoteosi degli nomini virtuosi o grandi, l’antropomorfismo elegante, l’idolatria ingentilita, e i miti combinati, furono forme, terza, quarta, quinta e via via, senza poterle distinguere o numerare più; e che finalmente, come in quelle serie delle quali i matematici non esprimono se non i primi e poi l’ultimo termine, dopo una quantità indeterminata di forme, la religione venne al monoteismo paro, più puro, e verrà ultimamente filosofando al razionale purissimo. E tutto ciò è chiaro, tutto ciò è facile, e san per dire tutto ciò è bello. Posto che i cnlti sieno svolgimenti di ano dei sentimenti, di ana delle facoltà umane, e di una delle scienze che ne derivano, questa scienza dovette procedere come le altre, nascere rozza, crescere a poco a poco,

1 L’opera in che i più compiutamente svolta i di Benjamin Constant. Ha lo non indico questa e l’altre opere a cui m’oppongo se non per memoria. Ripeto che non intendo, nè mi sarebbe possibile, far la confutazione di niun autore, di niun’opera speciale; fo quella dei sistemi che mi paiono risultare da esse.