Pagina:Meditazioni storiche.djvu/254

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agì, più libertà, più potenza, a quell’ozio stesso tanto più desiderato da ciascuno, quanto più lo vede pregio e lo crede virtù de’ signori. Oggi ancora, pur troppo, in mezzo alla presente operosità cristiana, far il signore vuoi dire in alcune regioni abbandonarsi all’ozio, finir d’affaticarsi; ma per arrivarvi, anche oggi molli s’affaticano. Cosi affaticavansi le genti antiche; quasi tutte in miseria e pericoli, ma sopra tutte le soggette o limitrofe de’ grandi imperii. L’operosità che oggi ancora, e fra gli aiuti soprannalurali, è naturai aiolo a virtù, fn solo fonie della virlù anlica. E cosi noi veggiamo i semiti primitivi, men sulle vie della ricchezza che non i Babiloniesi, soggiogar questi; e le genti giapeliche de’ Medi serbarsi prima in operosità e virlù nel cuore slesso ed ai confini del corrollo Granregno, e distruggerlo; poi corrompendosi queste, serbarsi in virlù e succedere ultimamente i Persiani. E cosi noi vedremo poi corrompersi questi, e succeder i Greci; corrotti i quali, succedere i Romani; corrotti i quali, succedere i Germani; dopo i quali soli, si ferma e rovescia (per l’introduzione d’una causa e molli impulsi nuovi ) l’andamento.—Quando Ciro, principe ereditario e duce eletto della gente persiana suddita della meda, volle far succedere quella a questa nella signoria, narrano, che ragunafili in una gran pianura facesse loro scavar fossi ed alzar argini laboriosamente tulto nn lungo di. E che ragunalili alla domane nel medesimo luogo, e fallo loro largamente imbandire, ordinasse loro di banchettare ed oziare lutto quel secondo di. E che ragunalili al terzo, e domandalo qual piacesse loro più de’ due giorni passati, e rispostogli da lutti, che cerlamente il secondo; » ora poi » dicesse loro « la scella è vostra; di vivere a modo » di ieri anziché di ier l’altro; come ieri, se mi seguite a » conquistar signoria; come ier l’allro sempre, se conlinue» rete in servilù. »1 se non é vero, é ben inventato il fallo da un gran conoscitore de’ costumi di quell’età. Certo ei ci ritrae mollo bene tulle le genti antiche: una gente signora e viziata, circondala di genti più o meno soggette e serbantisi in virlù; e cader quella sotto una di queste inevitabilmente,

’ senofonte, Cyropeiia, lib. V, cap. V, pag. 39.