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ETÀ III» O DELLE NAZIONI PRIMITIVE: L’ INDIA. 871

altre. Buddha fu probabilmente nno de* nomi primitivi di Dio, nome, in quelle lingue, della intelligenza suprema od universale; nome dunque di un Iddio essenzialmente spirituale, più spirituale che ninn altro vicino e contemporaneo, e come tale raccogliente intorno a sé quanti per tradizione meglio serbata, o per ragione più avanzata s’accostavano al dogma antico dell’unità e spiritualità di Dio. E questo diede probabilmente il nome alle genti dei Bauddha, come l’altro nome divino di Brahma diedelo alla gente de’ Brahmani. E ad ogni modo, gente, casta o congregazione, questi cultori dell’intelligenza divina ci appariscono vaganti, avversari, disputatori contra ogni altro culto, fin da principio; ondechè sarà forse sempre impossibile determinare dove comparisser prima, onde originassero. Nella cronaca di Cashmir sembrano stranieri avventizi, d’origine più settentrionale che gl’Indiani. Da uno dei passi citati direbbonsi d’origine turca, mongolica, tartarica. Dal nome di sakiamuni e sakiasinha datò a tntti gl’introduttori o patriarchi settentrionali del buddhismo, si potrebbe argomentare che essi e i Bauddha in generale fossero originariamente saci o sciti, che verrebbe all’incirca alla medesima conchiusione. E dalle memorie molto posteriori della introduzione del buddhismo alia Cina, ei si sa ora che egli arrivò là primamente, non già (come fu creduto) dal mezzodì della penisola IndoCinese, ma anzi dall’occidente e settentrione, dalle genti vaganti mongoliche.1 E quindi si fa più che mai probabile che egli fosse fin dall’origine, e rimanesse anche più tardi, sparso in tutte quelle immense regioni che furono già chiamate scizia,.poi Tartaria, or siberia. E quindi finalmente si rifà probabile oiò che già parve tale e fu poi rigettato troppo leggermente, che fosse identico con questo Buddha sci lieoorientale, il Wodan od Odino scilicooccidentale, e poi scandinavo e germanico. La somiglianza dei nomi, che significa poco quando sono di eroi, di uomini moderni, all’età che le nazioni di

’ Confr. Radjatar., I, si. 155, con si. 168172 e 179; e tomo I, pag. 502; tomo lì, pag. 408.— Wilson, nel voi. XV delle Asiatie researches, serampure 1825, pag. 91,111;—e Foe Koue Ki, pag. xxxvm, 40,79. — Todd, Annali of Rujaslhan, voi. I, pag. 56 e seg..