Pagina:Meditazioni storiche.djvu/485

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delle migrazioni, delle consanguineità di popolo si posson desumere dalla natura degli uomini, delle genti, delle lin* gue, de’ nomi, delle situazioni; ma i particolari delle costituzioni e delle leggi mutarono sempre d’una gente, d’una città all’altra; e sovente pure nella medesima città: ondeché io non posso capire, come coloro che abbandonano come vane le ricerche d’origini, si compiacciano tanto poi in quelle ricerche delle costituzioni, i cui risultati sono poi talor meno importanti, e sempre molto meno certi. E cosi è che noi scenderemo anche meno a cercare se, come in Roma, cosi fossero nelle città Etnische Patroni e Clienti; e quali vi fossero le relazioni, la potenza speciale della democrazia e dell’aristocrazia. Questo par certo, che l’aristocrazia vi poteva molto pià; ciò è indicato’ dalla frequente menzione dei Principi dell’Etruria che si trova negli scrittori Romani. E pare che questi Principi, o grandi o nobili, fosser divisi in quelle schiatte, che i Romani chiamaron genie», e i nostri Italiani del medio evo, Consorterie, Ospizi, Alberghi, e gji scozzesi Clan. E questi nobili (forse tutti, forse solamente il padre di famiglia, od anche il capo della consorteria) si chiamarono Larso Larth, che è simile in suono e significazione (forse a caso) al Laird o Lord degli Inglesi; e che ha pià probabile relazione coi Dei Lari o della Consorteria. E questi Lars erano forse quelli che eleggevano e fra cui si eleggevano i Re finché ne furono, o dove, ne furono, delle città; e che quando poi, a qualunque tempo, si fece la mutazione dai Re a’ magistrati annuali, elessero questi che paiono essersi chiamati Lucumoni. Ma Lucumone fu egli nome solamente di tali magistrati annuali, oppure anche dei Re anteriori e posteriori? Io crederei cosi, da parecchi esempi, ma non l’accerterei. Nè accerterei se sempre o solamente a caso fosse un Lucumone massimo capo dei XII Lucumoni particolari d’ognuna delle XII città. Certo ne furono di tali talora, trovandosi che tal Lncumone massimo soleva aver XII littori delle XII città imperiate, e che da tal numero de’ Littori Etrusci venne quello de’ Littori Romani.nota

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  1. Vedi per tutto Müller, II Bucb., tomo I, pag. 343406; e Micali, cap. XXIe XXIV,tomo II, pag.6&H03, e 232246. Ma nota che Miceli pone