Pagina:Meditazioni storiche.djvu/521

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tallo; il secondo incomincia a penetrarsi dalla loro civiltà, lor commerci, lor costumi, lor lettere, loro opinioni, ma non guari dalla loro religione. Ma, altronde, questi appunto sono fra’dissidenti quelli che rimasero men discosti, cbe più riaccoslansi a noi; ivi sono le nostre prime e maggiori speranze. Le quali se si verificheranno, noi possiamo prevedere ben altri progressi, ben altri servigi resi da qnella generosissima nazione alla Cristianità, che non furono quelli stessi della emancipazione degli schiavi da essa procacciata. 11 di che i Missionari Inglesi saranno Cattolici, od anzi che i Missionari Cattolici ssranno Inglesi, incomincierà forse la più numerosa conversione che sia stata mai, incomincierà il maggior trionfo che abbia mai ottenuto la Cristianità. — E ciò è poi soprabbondantemente dimostrato dall’esperienze Americane; anche là, le sole conversioni fatte sono falle da’ Cattolici; anche là non saranno numerose, se non quando ssranno abbandonate ad essi in qualunque modo. Se non che, là sono immensamente men numerose le popolazioni idolatre, ed ogni probabilità è che elle spariranno per distruzione prima che per conversione.—All’incontro, e dentro e dinnanzi all’immenso Imperio Russo, sta un campo, il maggior campo che sia di conversione. Alcune popolazioni Maomettane ed idolatre sono comprese nell’Imperio; e lungo poi agl’immensi limiti di esso sta quasi lotto 1* Islamismo e lotto l’Imperio Cinese. E poche od anzi niune sono tuttavia le conversioni Russe: elle dovettero e debbono venir di spagna, Francia o Italia, facendo cosi il giro del globo, mentre essi cosi vicini non ne fecero né fanno una. E le speranze essendo qui, come dicemmo, minori che altrove di riunione, minori pnre sono di conversione. — Ed è finalmente campo largo dinnanzi, unione interna quasi compiuta ne’ Francesi. — L’Affrica é dinnanzi ad essi, ed a’dee lati spagna e Italia che dovrebbono aiutarli alla grand’opera incominciata da essi. Se essi concentrassero ivi gli sforzi della loro potenza, della loro operosità, di quella loro virtù che si perdette tante volte in proseguimenti inutili od impossibili, allora tornerebbe nn’età nuova di quello splendore, di quell’operosità, che 6 bisogno ad essi forse più che a niun’altra nazione Cristiana.