Pagina:Meditazioni storiche.djvu/531

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somma ed in tutto ciò io non veggo se non un solo pericolo di licerne gravi in mezzo alla civiltà presente o crescente; noi veggo se non là dove rimane an gran vizio, una grande eccezione di essa; un gran patimento o almeno una grande nmiliazione di essa nelle nazioni o parti di nazioni che rimangono soggette a stranieri. Questo è il solo vero e gran patimento, la sola vera e grande umiliazione che rimanga in alcune parti della Cristianità centrale od occidentale Europea; la sola ragione che possa essere di vere e grandi sollevazioni, le qoali possan produrre vere e grandi licenze. Ma qni pure, volendo sinceramente parlare, qui pare, e quasi dicevo pur troppo, questi pericoli, queste eventualità sono leggiere.Qnalunque moto anche approvabile, anche approvato per Io scopo, sarebbe riprovato per il mezzo e per le conseguenze, ed aiutato cosi a reprimersi da molti di coloro che l’approverebbero. Quella forza connessiva della civiltà Cristiana che noi magnifichiamo qui, è cosi vera, cosi reale, cosi sentita, cosi tenuta importante sopra ogni cosa da tutti, che tutti sagrificarono e sagrificheranno ad essa, ogni di più, egni cosa. La rettificazione stessa delle ingiustizie sopraviventi nella civiltà, non può venire oramai da niuna impresa, niun mezzo, che sia eccezione o pericolo alla civiltà; non può venire se non da progressi nuovi, da un eccesso quasi di civiltà, a cui s’aggiungano, per cai sappian soffrire i pazienti. Ma in somma, se rimane un pericolo di licenza, se uno è da levare per restare tranquilli compiutamente, questo è, questo solo senza niun dubbio.

V. Alziamo dunque l’animo, allarghiamo le idee, e lasciate le vane e le piccole paure, consideriamo con mente libera le condizioni e le probabilità vere della presente civiltà.—Questa esce, non è dubbio, di gran tempesta; una tempesta accumulata di nembi, di vecchi errori e vizi: errori e vizi rimanenti della civiltà antica; errori e vizi portati dalla barbarie, e rimanenti dalla feudalità; errori e vizi svoltisi poi in corruzione e fiacchezza di governanti, in ire, vendette e licenze de’ governali, tutt’insieme. Ma la tempesta si vien sedando, è sedata; non ne rimangono se non quell’onde minori, quel mareggiare via via scemante, che non