Pagina:Meditazioni storiche.djvu/533

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all’America nel cinquecento ? chi, se non gì’ interessi materiali del commercio, e i materialissimi della conqnisla e della preda? E quando questi medesimi interessi aprono ora alla Cristianità, e diciamo pure al Cristianesimo, le vie interne, i corsi de’ fiumi, i gioghi de’ più alti monti, i deserti più imperni di tutti i continenti, non si vorrebbero sperare da simili cause simili effetti? non si vorrebbero sperare, ciò che consegui sempre dalle conquiste, i commerci, dal commercio la civiltà, dalla civiltà le colture, e dalle colture la diffusione di quella religione che sola può concordare con essa? Deh perchè si accettano elle da alcuni intelletti? Lascinsi una volta siffatte restrizioni a tutti quegli intelletti che fan di qua e di là professione varia di rimanere stretti, di dividere il passsto dal presente e dall’avvenire, a viceversa, l’intelletto dalla religione, l’uno o l’altra, o tutti e due, dalla vita materiale, cioè in somma dalla vita umana qual è quaggiù, la scienza dalla pratica, cioè dalla virtù, per ridur tutti alla loro mediocrità. E so che alcuni accettan questa pure e la chiamano umiltà; ma la umiltà sta all’incontro in quel profondissimo sentimento delle debolezze, delle incapacità umane, il quale, in chi è, fa conseguentemente accettare tutti gli aiuti, tutte le cose buone, tolte le operosità concedute al genere umano dalla Provvidenza. Questi che rigettano i più evidenti doni della Provvidenza, che chiaman non buono tutto ciò che non hanno, tutto ciò che non è essi, e cbe riducono tutto il mondo buono ad essi, non so come si chiamino se non superbi. — Ma lasciamo costoro, e procediamo come procede il genere umano, senza fermarsi per essi la Cristianità; la quale procede dunqne non solo nel soo commercio esterno, ma nell’interno indobitabilmente. Da smith in qua ognuno sa, ed ognuno può verificare, che in qualunque gran nazione il commercio interno è sempre dappiù che l’esterno: ora là Cristianità è, e si fa ogni di più commercialmente una nazione. Gli stali piccoli s’aggregano in leghe doganali; tra i grandi si scemano od anche si tolgono que’ dazi protettori dell’industrie particolari, ciascuno de’ quali proteggeva un’indnstria a danno dell’altra, alcuni produttori a danno di molti, di tutti poi i consuma