Pagina:Meditazioni storiche.djvu/545

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versa mente; non sono gaari piò concordi gli animi che al principio del secolo. E tuttavia si sono indubitabilmente posati gli animi d’allora in poi, non dappertutto egualmente, ma dappertutto comparativamente. Come, perchè ciò? Non panni dubbio, certamente per il fallimento di molti tentativi fatti armata mano, per le triste conseguenze di parecchi riusciti, per il risorgere delle antichissime e buone opinioni, che le discordie civili sieno il peggior di tutti i’mali; che sieno moralmente da condannarsi e politicamente anche le migliori mutazioni fatte contro a’ diritti esistenti; che le bugie, i tradimenti, le nequizie inevitabili nelle congiure sieno nequizie nelle congiure come in ogni altra impresa; e che le società segrete, da qnalunque banda sieno, poiché segrete, nefandità; e che soprattutto l’indipendenza nazionale, libertà esterna è più preziosa, più desiderabile, da cercarsi prima, sempre, esclusivamente prima che l’interna. Ma tutte queste opinioni di civiltà migliorata sono migliorate soprattutto ne’ paesi di civiltà più avanzata, e rimangono addietro dove è rimasta addietro la civiltà; ondechè non è a credere che elle abbiano operati ed operino molto a tener posati i popoli dove elle sarebbero pure più necessarie. E quindi forza è credere che sia qualche altra ragione di tal posatezza; e la ragione, a parer mio, non è altra che quella preoccupazione, quella aspettazione, tatuali sono sorte in tutti spopoli, delle grandi mutazioni compiute ed apparecchiate.

I popoli sono come gli uomini*, non,. mai occupati molto di molte cose alla volta; una operosità caccia l’altra, e sottentra all’altra; al principio del secolo’ bolliva l’operosità degli ordinamenti Interni, ora bolle quella de’ commerci, delle estensioni, delle speranze al di fuori. I popoli sono come gli uomini: chi li vnol tranquilli, li tenga operosi; tal nomo è, tal popolo, che par leggieri, spensierato ed allegro finché è occupato, e che appena*ozioso, diviene grave od anche capo, pensieroso od anche ostinato, triste od anche tristo. Finché ci è apparenza o speranza di prender parte a quel magnifico retaggio di operosità il quale s’apparecchia a’ popoli Cristiani, questi, anche i più rigettati, i più vilipesi, prenderan pazienza. E la prenderan tanto più, che sopra tutte quelle opinioni prò