Pagina:Mela - I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo. Tradotto per messer Thomaso Porcacchi.djvu/104

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102 libro duefoti molto lontane nel mare Oceano. Vicino al Tu* moel’lfolaCkrife.craiGange Argine; luna delle quali kx’lterren d’oro; l’altra (che cofihan detto gli antichi)#argento: ma per quefto pare, che; ò perchè Jia cofiin effetto, ò dal nome loro; habbiano prefo ta= le occapone di fauoleggiare. Taprobane è un lfola taxi to grande, che molti hanno creduto, ch’ella fi a la pri. ma parte deU’altro mondo. Ma ciò s’affomtglia al nero, percioche dìa e babitata, ne fi dice, che d’attorno u’ha* bui uertin’altro, quindi all’incontro ni fono quelle, che fon dette le foci del Sole, tanto inhabitabili, che chi u’entradentro,fubito cade morto perla poffanza deh l’aria intorno {farfa: er fra quefi foci ui fono pochi puefì, che per lo gran caldo pofiino efjere habitati; cr però in qualche luogo ui è difetto dubitatori, quindi fino a’ principij del mar roffo è quella terra, che è de* ferta, er più hafembianza di cenere, che di poluere ne nifi può difeernereftrada, er per ciò uipaffano ra* ri fiumicelli; fra’ quali intendiamo, che’l Tuberone, e Va ferace fono ì piufamof. F u il Mar roffo chiamato di queflo nome da’ Greci, ofia perch’egli è di queflo co lare, o purè perchè quiui regno Erithra: er perciò fi chiami in greco i?ifyiìv SdNa.tr trccv,che uol dire mare roffo; il quale è tempefofo, crudele, profondo, er più pieno difmifurate beftie, che uerurialtro. Sono le fieri mere da principio egualmente /partite ì ’ Cr perchè egli non penetrale più a dentro, u era un golfo alquanto jpatiofo; m queUeipròde,ch’egli haueua torte,fono po feia due uolte aperte,et di nuouo ui fi fanno due golf il primo