Pagina:Mela - I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo. Tradotto per messer Thomaso Porcacchi.djvu/35

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p R I JM O. K ide le terre, quiitti entra in mare. E chiamato ceti que= fio medefmo nome il monte tutto: er dicefi Tauro ancora quella parte, che guarda a Leuante; dipoi fi chia ma tìemode, er Caucafo, er Paropamij’o; dipoi le porte Cajpie, Rifate, C? le porte d’Armenia: crda= ite egli fi congiugne co’ nojlri mari, chiamafi Tauro un’altra uolta. Dopo il Promontorio del monte Tauro, è il fiume, cr la Città Limira, amendue d’uii medefino nome. Et fi come quel paefe è pieno di molte terre, c ofi ninna ue ne ha, che nobìl fu, cccettoPatara:.er quella ancora è iUujlrata per un tempio, che uic d’A» pollo i già di ricchezze; er per la fede, che s’hauea in quel oracolo i molto filmile a quello di Delfo. Di la e il fiume manto, & la terra del medefmo nome: cuta il monte Grago; er la Città.Telmifo, che e alfine del = la Licia. DELLA CARIA. CAP. XI. ucv ita dopo la Caria; laquale non fi fa ueramente da chi fia habitata. Dicono alcuni,> ch’ella è habù tata da quei medefimi, che ui tufo* - no i altri da’ Pelafgi, er altri penfa-lio da’ Cretefì. Erano quefte genti molto date all arme, crai combattere,• di manièra cheli lafcuuano condurre ancora all’altrui folio. Sotto in quefto luogo alcune Caftella, er due promontori P.edalione, er Cria: er lungo il fiume Calbì è la terra Canno; doue fi dice, che