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1892, assorto nelle difficoltà politiche, economiche e bancarie che angustiavano la patria, non potè opporvi alcun efficace riparo; e proprio allora che ritentava riannodare le relazioni intiepidite con Mangascià, aderendo al convegno personale da lui per tante volte chiesto al governatore Baratieri, sopravveniva la crisi finanziaria che conduceva al potere novellamente il Gabinetto Crispi (21 dicembre 1893).
Del predetto convegno non se ne fece più nulla, perchè anche il nuovo Ministero, di cui faceva parte come sottosegretario agli Esteri l’Antonelli, preferì la ripresa di tentativi diplomatici collo Scioa.
Anzi tale Gabinetto essendo sorto coi programmi delle economie, piuttosto che acuire il dissidio con Menelik ed esporsi a nuovi avventurosi compromessi con Mangascià, fece subito i suoi studi per vedere se non era il caso di ridurre la Colonia al famoso triangolo Massaua-Asmara-Keren, limitandone il confine fino a Sichet, come aveva già proposto il Negus, e fissando per essa un bilancio di poco più di tre milioni annui; ma questa idea fu tosto abbandonata per le grandi avversioni che trovò nella maggioranza del Gabinetto.
Per ritentare un’ultima prova con Menelik fu quindi inviato allo Scioa il colonnello Piano, l’antico prigioniero di ras Alula a Dogali. Egli giunse in Adis Abeba nel giugno 1894; ma sebbene fosse munito delle istruzioni, più concilianti per parte del Governo, non fu più fortunato del Traversi, e con costui già