Pagina:Melloni - Relazione intorno al dagherrotipo, Napoli, 1839.djvu/35

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solamente nei colori inferiori, ma in tutto lo spazio seguente.

Ora, ripetendo l’analisi del calor solare in diversi giorni, sotto un cielo perfettamente limpido e sereno, quando i colori prismatici conservano le stesse precise relazioni d’intensità, si trova che il massimo di temperatura non è sempre nella medesima posizione, ma ora più, ora meno lontano dall’estremità visibile dello spettro. I raggi calorifici privi di luce pervengon dunque talora sulla superficie terrestre in copia più o men grande, secondo lo stato di certe ignote vicende atmosferiche, le quali non esercitano niuna influenza sulla trasmissione de’ raggi lucidi1.

Perchè un fenomeno consimile non potrebbe riprodursi relativamente alle irradiazioni oscure dotate della potenza chimica?


Macedonio Melloni.

  1. Per quanto strana possa sembrare questa conseguenza dei fatti osservati, essa non è punto contraria alle proprietà ora conosciute dei corpi relativamente al calorico raggiante. Anzi, siccome l’esperienza ha posto fuor d’ogni dubbio che le irradiazioni calorifiche si trasmettono per via immediata ed istantanea a traverso alcune sostanze opache, laddove altri corpi diafani le intercettano compiutamente, ognun vede che il passaggio più o meno abbondante de’ raggi solari per due costituzioni ugualmente limpide e serene dell’atmosfera, non è che un caso particolare di quella medesima legge generale per cui la materia si mostra, talora più, talora meno permeabile dall’uno o dall’altro de’ due agenti, ai quali dobbiamo i fenomeni del calorico e della luce.