Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/143

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che l'amore d'una cara e ingenua donnina era pur qualcosa di terribilmente elementare, non gli veniva mai la voglia o la curiosità di studiare le profondità possibili e i probabili congegni di questo sentimento elementare. Egli aveva certamente la pretesa di raffazzonare sua moglie a modo suo, in tutto e per tutto, per questo soltanto l'aveva sposata così giovane e tolta da un convento, ma educare per lui non era sinonimo di studiare ed egli non si sentiva affatto di far la parte odiosa del pedagogo. Egli aveva per principio che colle donne non si discute mai. E però non discuteva neppur con Milla. Le diceva spesso ch'essa era bellina e, qualche volta, che le voleva molto bene. E per una di quelle: qualche volta, per una delle eleganti frasi di affetto ch'egli si lasciava di quando in quando cader dalle labbra, Milla si sarebbe gettata nel fuoco!

La sua premura di fargli piacere, assumeva talvolta le preoccupazioni d'un'angoscia. L'aveva fatto