Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/155

Da Wikisource.

di rifiutare. Lui.... al servizio del Duca!... ah!... no, mai!

Ma egli non poteva spiegare a sè stesso cosa accadeva nel segreto dell'animo suo; la resistenza a quel desiderio di Milla pareva farsi sempre più difficile.

Rimase stranamente perplesso per un minuto; ascoltando la voce di Milla, udendo quella sua frase gentile: «e anche a me, sai, farebbe tanto piacere,» ebbe la coscienza d'un potere arcano che lo attirava invincibilmente. Si fece triste, e guardò a lungo, con una espressione quasi smarrita, i fiori variopinti del tappeto. Poi alzò gli occhi e, di sfuggita, guardò lei.

— Verrò.... — disse lentamente, con isforzo, come se una possa arcana, alla quale egli obbediva a malincuore, gli imponesse quella parola d'adesione.

— Oh! bravo, bravo — disse Milla, picchiando le manine una contro l'altra. — Bravo, Drollino, così va bene. Vieni subito. Ora, abbiamo gente —