Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/185

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— Già — osservò la Garbi, — si vedeva, sulla fine, ch'era un po' abbattuta.

— No, — sentenziò una vecchia signora. — Sarà qualche cosa, qualche novità.

— Magari! — risposero in coro il più delle signore, con qualche sorrisetto....

— Davvero?... — osservò Olga, ch'era entrata in quel momento. — Che bella cosa sarebbe, che felicità per entrambi!...

— Tu eri in sala, nevvero.... quando quella poveretta si sentì male? — chiese la contessina Ghisneri.

— Per l'appunto, mia cara, n'ebbi uno spavento grandissimo. Io ero scesa a déjeuner.... A un tratto, Milla comparisce sulla soglia, pallida come uno spettro. Era stata, Dio sa dove, a far la meditazione.... che so io.... a confessarsi. Sapete, poverina, quanto è pia, quanto è buona! Convien dire che l'umido le avesse fatto male, che si fosse strapazzata.... Poi, è delicatina, nevvero?... Insomma, la vidi annaspare, poi svenne.... lì....