Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/189

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prima perchè non si sapeva bene, e poi perchè nella reticenza c'era un delizioso sottinteso, un ampio orizzonte di supposizioni. L'avvenimento aveva avuto un testimone inavvertito, il domestico che aveva aperta, per la Duchessa, la porta della sala da pranzo.

Naturalmente, le primizie dei commenti ebbero luogo in cucina. Il passato di Olga e di Giuliano non era mai stato un mistero per la servitù; la rinnovata infatuazione del Duca non era certo sfuggita a nessuno di quegli arghi implacabili che si chiamano: i nostri domestici. Si parlava dell'accaduto, senza ombra di reticenza.

I più compativano Milla, e fra questi erano, naturalmente, i dipendenti nati della casa. Ma un certo nucleo si ostinava a proteggere Olga, una bella donna, perdio, e che, quando montava a cavallo, mostrava d'avere un gran coraggio e un polso d'acciaio!

Qualcuno interpellò Drollino:

— Che te ne pare, eh?...