Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/221

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— Caro mio, chi sa l'avvenire?... Speriamo di sì! Certo è che, in grazia di quella diavolessa, la nostra povera signora è stata a un brutto rischio.

— Io dico che se le capita un'altra volta.... — prese a sentenziare il maggiordomo.

— Muore, eh, muore davvero? — interrogo premurosamente il paggetto.

— Al diavolo i monelli — rispose stizzosamente il maggiordomo; — che c'entri tu, bardassa, a far cotesti discorsi?

E per fargli vedere che non c'entrava proprio, accennò ad allungargli una pedata.

Ma non l'allungò, e si mise a ridere.

Drollino uscì dalla cucina senza che nessuno se ne accorgesse, e si recò in scuderia.

In quell'ambiente vasto, l'atmosfera aveva un tepore dolce, e l'occhio si riposava in una semioscurità, rotta ad intervalli dal chiarore di certe lampadine appese alle arcate della volta. In fondo, presso alta porta d'uscita, un piccolo lume ad