Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/226

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finalmente nel vano interno della finestra. Il suo busto emergeva nello sfondo bruno del vuoto, e la sua faccia campeggiava bene, così bianca, e con tanto oro di capelli e di barba. Guardandolo, però, pareva un poco invecchiato, e, sotto ai suoi begli occhi azzurri, alcune rughette, appena percettibili, s'eran dato convegno. Aveva anch'egli un'espressione ilare e soddisfatta, ed il profumo del suo biondo sigaro d'Avana giungeva sino alla macchia delle rose, mischiandosi in istrana guisa coi loro forti e vari olezzi.

Milla lasciò la macchia e s'accostò al davanzale. Colla destra teneva sola la famosa rosa verde, colla sinistra serrava un mazzo di stupende rose Gloire de Dijon.

— Sai, Giuliano, non mi piace!

— Cosa?

— Questa rosa.

— E perchè non ti piace?

— Perchè non è una rosa schietta come le altre; ha voluto far l'originale, e ciò non va bene.

— No?...