Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/251

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spiegare a sè stesso, e che lo tormentava. E un bel giorno, così all'improvviso, Drollino prese una decisione.

* * * * *

— Impossibile! — sclamò la Duchessa, quando l'agente venne ad informarla che il capo di scuderia s'era congedato per la fine del mese.

— Impossibile! — ripetè, con vero dispiacere, — Ma perchè vuol andar via Drollino? cos'è accaduto?... che ragioni dà?

— Ragioni, a dir vero, non ne dà nessune, signora Duchessa. È venuto nello studio stamane e ha detto che se n'andava, ecco tutto!

Milla non poteva capacitarsi.

— Provi a mandarlo da me, chissà che io non venga a capo di scoprir qualcosa. Dev'essere un malinteso. E lei, signor Damelli, non ha proprio nessun sentore dei motivi, delle intenzioni di quel giovane?

— Nessuno, signora Duchessa. — A meno che... non so.... m'hanno detto ch'egli avrebbe l'idea di farsi soldato.