Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/267

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Andò a cercarlo la sera stessa, nel noto botteghino. Laggiù si giocava molto e sicuri, dietro la complice ombra d'una cortina di cotone verde che separava dalla bottega propriamente un bugigattolo scuro, stretto, sucidissimo. La rustica sirena era andata ad una sagra vicina e in vece sua stava al banco un ragazzotto mezzo addormentato.

Drollino non penetrò nell'antro dove si giocava, stette in bottega aspettando, paziente ed immobile, davanti ad un bicchierino d'anisette.

Dietro la cortina verde, si sentiva un vocìo assordante ed un continuo moto di bicchieri, e ogni tanto lo squillo d'una moneta che risonava sul tavolo. Allora soltanto il ragazzo si riscoteva, destandosi come al suono d'una musica gradita e collo sguardo stupido, ma già vizioso, ammiccava confidenzialmente Drollino.

— È il signor Battista! disse alfine e con voce misteriosa. È proprio lui.... se sapesse.... quanti!...

— Quanti?... Che?... rispose Drollino distrattamente.