Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/273

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Ma di subito cangiò parere.

— A proposito, — disse con somma confidenza a Drollino — se vuoi venir qui.... ho una cosa da dirle.... alla signora Duchessa. Ho da dirle....

E alzava la voce. Drollino, fremendo, lo interrompeva, cercava di condurlo via in fretta, ma Battista, incaponito in un'ideaccia tutta sua, non voleva muoversi, e seguitava a parlar forte.

Drollino stava per afferrarlo alla vita, portarlo via a forza, e quindi gettarlo in un angolo remoto del giardino a smaltire il suo vino; ma invece rimase immobile come impietrito, guardando l'ubbriaco con uno sguardo spaventato. Una, fra le insensate frasi dello sciagurato cameriere l'aveva colpito. — Valla a chiamare.... voglio dirle la verità.... di Genova e del signor Duca.

— Il signor Duca?... — chiese cautamente Drollino, chinandosi verso Battista. — Genova?..

— Sì, sì — ripeteva con voce gorgogliante l'ubbriaco — tanto bisogna che lo sappia.... un