Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/305

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del giovane, spicciava abbondante da una ampia ferita.

Il medico del villaggio, chiamato in fretta e furia, visitò sul luogo stesso Drollino, che i contadini avevano adagiato sui cuscini della carrozza.

Pareva ancora svenuto. Il dottore, dopo averlo attentamente esaminato, si lasciò sfuggire un ehm che non prometteva nulla di buono. Il Duca lo interrogò ansiosamente.

— Mi spiace — rispose il dottore, — ma temo che i polmoni siano in isconquasso. È un uomo andato.... questione di giorni..., capisce?

Drollino ebbe un moto ed un gemito. Era tornato in sè.... aveva udita la sua condanna?

Chi potrebbe dirlo? Sul suo volto macchiato di sangue e di polvere l'espressione era illeggibile.

Lo trasportarono, semivivo, nella sua antica stanzetta della cascina, al limitare dei pascoli.

* * * * *

La Duchessa s'era addormentata, e Giuliano, ritto a piè del letto, guardava la bella testina