Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/309

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strano nemico, come garantirsene in avvenire.... a chi chiedere?... Drollino solo forse avrebbe potuto dir qualche cosa. Ma Drollino, poveretto, non era certo in grado di fornir ragguagli: le lesioni interne erano così gravi da non lasciar la benchè minima speranza: s'indeboliva gradatamente, aveva continui sbocchi di sangue, ed ogni parola che pronunziasse equivaleva ad un agitare della clessidra, quando gli ultimi granelli di sabbia stanno per cadere lungo la strettissima gola del cristallo.

In villa e per tutta quanta la tenuta la relazione dell'avvenimento aveva suscitate forti emozioni, ammirazione illimitata per Drollino, e dubbi gravi assai. Da tutti si compiangeva il giovane capo di scuderia, si vantava il suo atto eroico di abnegazione, gli si perdonava ora, in grazia dell'accaduto, il suo carattere aspro e orgoglioso, le bizze, l'indipendenza un po' selvatica del suo passato. Il primo giorno, alla cascina, c'era stata una vera processione dei camerati della tenuta;